Da Ippocrate a Galileo

Dalla conoscenza sensibile alla conoscenza scientifica

Giovedì 25 luglio, ore 17:30

A Padova nasce la “Medicina moderna” e l’Università di Padova è stata, tra il XV e il XVI secolo, la culla della Rivoluzione scientifica, soprattutto in campo medico. Il processo che ha portato a questo risultato inizia nell’antichità: un susseguirsi di scoperte e rivoluzioni scientifiche, costellato di successi ma anche di cambi di direzione e prospettiva.

Durante questa visita guidata sarà possibile ripercorrere questo processo e immergersi nella storia della medicina per comprendere meglio la conoscenza che abbiamo oggi.

Questa visita è proposta nell’ambito dei Notturni Padovani 2024.

QUANDO?
Giovedì 25 luglio, dalle 17:30 alle 18:30.

CHI?
Evento  dedicato a visitatori sopra gli 8 anni.

COSTO?
Il costo di partecipazione è di 4€ oltre il prezzo del biglietto del MUSME.


DESCRIZIONE

Come viene illustrato fin dalle prime sale del MUSME, a Padova nasce la “Medicina moderna”. L’Università di Padova è stata infatti, tra XV e XVI secolo, la culla della Rivoluzione scientifica, soprattutto in campo medico.

All’inizio del Rinascimento, in tutta Europa veniva ancora insegnata e praticata una Medicina proposta da Ippocrate (V secolo a.C.) e da Galeno (II secolo d.C.) basata su una visione del corpo umano fondata sulle analogie con l’immagine antica del cosmo più che sull’osservazione di anatomia e fisiologia umane. A partire da questo modo di considerare l’Uomo e il suo corpo, nei secoli si fecero spazio in Medicina anche le teorie astrologiche sia nell’interpretazione delle patologie sia nelle scelte terapeutiche.

Tra XVI e XVII secolo, in Europa si afferma un nuovo modo di fare scienza. Molti scienziati iniziano a mettere in discussione l’ipse dixit di Aristotele e la fiducia cieca nelle grandi autorità del passato dando maggiore importanza all’esperienza diretta. Lo scienziato più rappresentativo del cambio di prospettiva è Galileo Galilei. Fu lui ad esplicitare, proprio in questa città, un metodo nuovo, il “metodo scientifico sperimentale”.

A Padova, dunque, grazie alla libertà data dalla Repubblica della Serenissima, studenti e professori potevano godere non solo di straordinaria libertà di pensiero e di ricerca ma anche potevano applicare questo metodo didattico nuovo, che si basava sull’osservazione diretta e la pratica clinica, portando a grandi scoperte che riguardano l’Anatomia, la Fisiologia, la Patologia e la Terapia.