Il mito di Ercole: Rinascimento e rinascite

Dialoghi e musica sulle tracce di un nuovo umanesimo

A cura di Paola Cattaneo
Direttore Artistico Marco Angius
 Il Cinquecento padovano si caratterizza anche per una vera e propria rivoluzione scientifica che vedrà la nascita della moderna anatomia grazie a personalità quali Andrea Vesalio, Gabriele Falloppio e Girolamo Fabrici d’Acquapendente. La tecnica della dissezione di cadaveri era divenuta ricorrente nel Quattrocento, in pieno spirito umanistico, ospitata in strutture provvisorie in cui gli anatomisti tenevano le lezioni ed eseguivano gli interventi. Ma a Padova, allo spirito umanistico quattrocentesco, si affiancò anche uno spirito umanitario che trovò la sua massima espressione nell’edificazione dell’Ospedale di San Francesco Grande, un edificio che è nato in autonomia, espressamente come luogo per la cura, e che solo in seguito sarà affiancato dalla chiesa e dal convento e da altre strutture, tutte sviluppatesi tra giardini, orti, broli e chiostri. Cura dei malati ma anche cura dei poveri, dei derelitti; uno straordinario luogo dell’accoglienza e della fratellanza. La proposta per la quarta edizione della rassegna, è di svolgere le serate culturali proprio nel cortile del Museo di Storia della Medicina (Musme), già Ospedale di San Francesco Grande,serate sempre strutturate tra conversazioni a carattere divulgativo e interventi musicali. Il tema della “medicina” o della “cura” potrà essere declinato in più campi di interesse, ciascuno dei quali avrà uno o due relatori a cui sarà chiesto di sviluppare l’argomento. Anche i brani musicali eseguiti dall’Orchestra di Padova e del Veneto (OPV) e dal coro piccolo del Concentus Musicus Patavinus dell’Università degli Studi di Padova, saranno scelti sulla scorta dell’argomento trattato nel corso della serata

IL PROGRAMMA:

Venerdì’ 28 Giugno | ore 21.00
700 anni (senza) Marco Polo
Mauro Varotto
con Francesco Jori
Trio D’archi OPV
Dvořák
Terzetto in do maggiore op. 74
Ingresso libero con offerta responsabile per CUAMM Medici con l’Africa

Martedì’ 2 Luglio | ore 21.00
Anomalie e norma
Vincenzo Milanesi
con Gaetano Thiene
Orchestra di Padova e del Veneto
Marco Angius Direttore
Bartók
Divertimento per archi
Ingresso libero con offerta responsabile per Fondazione A.R.C.A.

Giovedì 11 Luglio | ore 21.00
La cura nella musica: dall’Illuminismo al Romanticismo
Giovanni Bietti Pianoforte
Musiche di Haydn, Mozart, Beethoven
Ingresso libero con offerta responsabile per CUAMM Medici con l’Africa

Sabato 3 Agosto | ore 21.00
La cura del patrimonio culturale tra scienza e divulgazione
Francesca Morandini

con Andrea Augenti
Concentus Musicus Patavinus
Maria Clara Meiztegui Soprano
Antonio De Luigi Tiorba
Musiche di Barbara Strozzi (1619-1677)
Ingresso libero con offerta responsabile per CUAMM Medici con l’Africa

Gli appuntamenti si terranno presso il cortile del MUSME.
In caso di pioggia presso: Scuola della Carità, Via San Francesco 61-63, Padova

Info

Fondazione Orchestra di Padova e del Veneto
Tel. 049 656848/656626
www.opvorchestra.it


Nei primi decenni del Cinquecento, anche Padova è coinvolta nelle complesse vicende legate alla guerra tra Venezia e la Lega di Cambrai, che terminerà nel 1517 con la vittoria diplomatica della Serenissima. All’indomani della pace ritrovata, una parte del ceto aristocratico padovano, che aveva tentato di ribellarsi a Venezia schierandosi con l’Imperatore Massimiliano I d’Asburgo, subirà un più severo controllo “politico” da parte dei veneziani. Come reazione, alcuni aristocratici padovani rilanciano la sfida alla Serenissima, ma non più in senso politico o militare, bensì “civile”. Padova, infatti, rivendica la propria superiorità su Venezia in virtù del suo essere “nobilissima et antica”: in nome del suo mitico fondatore, Antenore, salvatosi come Enea da Troia in f iamme e dello storico Tito Livio. In questa nuova narrazione civile dell’ “antichità” patavina, l’aristocrazia si salda a quel gruppo di intellettuali appartenenti all’Università, che era rifiorita proprio grazie alla riforma veneziana del 1517. Il 6 giugno 1540 viene fondata a Padova l’ “Accademia degli Infiammati” il cui nome e il cui simbolo riprendono la morte di Ercole, avvolto dalle fiamme sul monte Eta, accompagnato dalla scritta: “Arso il mortale, al Ciel n’andrà l’eterno”. Così come a Firenze ora anche a Padova, Ercole diviene il nume tutelare del Rinascimento, effigiato anche in due storie in stucco che decorano l’Odèo Cornaro e soprattutto nello straordinario colosso in pietra eretto dall’architetto e scultore Bartolomeo Ammannati nel cortile del palazzo Mantua Benavides. Per gli umanisti, dallo studio dell’antichità deriva l’ispirazione per le proprie creazioni, dalle “fatiche” deriva la conoscenza: non cercano di imitare gli Antichi ma dallo studio imparano ad “essere” Antichi. I componenti e i frequentatori dell’Accademia degli Infiammati costituiscono il nucleo intellettuale della Rinascita: Pietro Bembo, Girolamo Fracastoro, Alvise Cornaro, Marco Mantua Benavides, Pietro Aretino, Sperone Speroni, Benedetto Varchi, Alessandro Piccolomini, Leone Orsini, Daniele Barbaro e molti altri. ll Rinascimento a Padova si esprime nelle residenze di derivazione letteraria classica (Plinio il Giovane, Varrone, Vitruvio, Virgilio), quali il palazzo Mantua Benavides, il palazzo Bembo, la Loggia e l’Odèo Cornaro: architetture e giardini, affreschi, stucchi e sculture, fusi in un’originalissima simbiosi, ambienti ricchi di collezioni antiquarie e di sterminate biblioteche: è l’orgogliosa rinascita della “patavinitas” antenorea e liviana.
Paola Cattaneo