Dica 33
Il Medico di Medicina generale: storia di una professione
Dal 20 dicembre 2021 al 29 maggio 2022
La figura del Medico di Medicina Generale origina da una lunga storia che bene ne evidenzia il carattere sociale oltre che professionale.
Il suo precursore è il medico d’età medievale e moderna, ha cura dei pazienti che non vengono ricoverati e che non sono in grado di far fronte alle spese di cura in maniera autonoma.
Con il sopraggiungere dell’età contemporanea e con lo sviluppo delle scienze sociali, la legge Pagliani-Crispi del 1888 obbliga ogni Comune del Regno d’Italia ad assumere medici detti ‘condotti’, stipendiati cioè dallo stesso Comune. Questi hanno l’incarico di assistere gratuitamente i poveri e presidiare la salute pubblica, svolgendo per la prima volta un’azione di istruzione sanitaria diffondendo i principi dell’igiene contro il dilagare delle epidemie che funestano il neonato Stato unitario, prima fra tutte la malaria.
A fianco del medico condotto comunale si afferma, durante il Regime, la figura del medico della mutua, un medico convenzionato con le casse mutue che, in assenza di una sanità pubblica, assiste i lavoratori contro la malattia e gli infortuni.
La nascita della Repubblica non comportò un immediato superamento del modello sanitario mutualistico. La figura del medico della mutua, assieme a quella complementare del medico condotto, sopravvive alla Seconda guerra mondiale, rimanendo un punto di riferimento per gli italiani negli anni del boom economico. Il cinema italiano ha reso celebre tale situazione in un grande classico della commedia all’italiana – Il medico della mutua, con Alberto Sordi.
La sanità pubblica arriva in Italia solo nel 1978 quando la legge 833 istituisce il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). La riforma sostituisce il medico condotto e il medico della mutua con il nuovo Medico di Medicina Generale, convenzionato con il SSN al quale si affida tutta la popolazione.
L’esposizione è compresa nel prezzo del biglietto del MUSME.